Il contributo esplora come l’ergonomia digitale e fisica possa trasformare i veicoli autonomi in soluzioni innovative per la mobilità degli anziani. Partendo da un’analisi dei bisogni specifici degli utenti più anziani, il lavoro propone soluzioni progettuali che considerano limitazioni sensoriali, fisiche e cognitive, migliorando l’accessibilità, la sicurezza e il comfort. In particolare, l’interazione uomo-macchina è ripensata attraverso interfacce inclusive e funzioni intuitive, rendendo la tecnologia autonoma più accettabile per un’utenza tradizionalmente diffidente.
Il documento illustra due casi studio significativi: il progetto britannico Flourish, che utilizza veicoli autonomi a due posti per migliorare l’accessibilità urbana, e il progetto australiano Elliot, che indaga le percezioni e l’accettabilità dei veicoli autonomi tra gli anziani. Entrambi i progetti enfatizzano la progettazione centrata sull’utente, con sistemi che apprendono dalle preferenze e abitudini degli utenti, fornendo esperienze personalizzate e aumentando l’autonomia degli anziani.
Le conclusioni evidenziano che i veicoli autonomi rappresentano una grande opportunità per rivoluzionare il concetto di mobilità inclusiva. Soluzioni fisiche come rampe d’accesso migliorate e veicoli più spaziosi si affiancano a tecnologie digitali, come interfacce semplificate e sistemi di assistenza vocale, per garantire un’esperienza di viaggio confortevole e sicura per gli anziani.
Autori:
Silvia Imbesi, Gian Andrea Giacobone, Filippo Petrocchi